Alla madre di Luca viene comunicato che il figlio adolescente è stato coinvolto in un grave episodio di violenza tra ragazzi.
La donna corre all'ospedale per raggiungerlo, ma non ha ancora informazioni precise. Non sa ancora se il figlio è la vittima o l'aggressore.
Durante la drammatica attesa, dovrà esplorare con l'immaginazione le due terribili possibilità, interrogandosi sulle responsabilità dell'educazione e chiedendosi quanto conosca davvero suo figlio, sospeso tra il bambino che era e l'estraneo che sta diventando.
Nell’ora della verità la madre vivrà entrambe le condizioni: prima come madre della vittima e poi, riavvolgendo il nastro del tempo, come madre dell'assassino.
Chiusa nello spazio claustrofobico di una sala d’attesa, la madre ripercorre le ore che l’hanno condotta fin lì e il proprio passato per cercare indizi che possano tirarla fuori dallo stato d’angoscia in cui si dibatte. Lo spettacolo mette in scena il dubbio più grande che la madre di un adolescente possa affrontare: meglio perdere un figlio o aver messo al mondo un mostro? E di chi è la responsabilità della violenza? Dell’individuo o dell’educazione ricevuta?
Il monologo nasce da un racconto pubblicato anni fa dalla stessa autrice tra gli ebook del Corriere della Sera.
di
Michela Tilli
con
Ilaria Mauri
regia e scenografie
Serena Piazza
disegno luci
Francesco Speranza
produzione
Effetto Morgana
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