sala Chaplin
Durata spettacolo:
60 minuti
Biglietti disponibili online:
intero € 20, ridotto € 15, under 18 € 6
Biglietti disponibili con prenotazione:
CartaEffe € 17, allievi Binario 7 € 10
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La dittatura del pensiero unico, massificato, unificato, regolamentato da leggi politiche totalitarie. Nel testo di Orwell il nemico era riconoscibile, ma oggi chi è il Grande Fratello?
Un programma televisivo, un gioco in scatola, un esperimento sociale? Un testo, quello di Orwell, più attuale che mai, più preveggente che mai. Oggi la limitazione della vita privata è evidente. Nessuno è mai solo. Tutti siamo monitorati, schedati, ripresi da telecamere per strada, registrati dai telefonini o dai satelliti. Viviamo nella costante minaccia di una catastrofe imminente, politica, geologica o terroristica. Il potere di controllo e di seduzione che i media esercitano sulle nostre paure e sui nostri desideri è evidente a chiunque si soffermi a rifletterci. Non siamo vittime solo del Grande Dittatore, sempre presente anche se con un volto e un nome differenti, ma anche dei dittatori del consumo, del gusto, delle mode, del linguaggio. Siamo manipolati da tutto ciò che vediamo e ascoltiamo.
Lo spettacolo vedrà in scena vari personaggi, raccontati nel loro annientamento esistenziale, svuotati di coscienza, ma utili al progredire del sistema, al proliferare del consumismo e del lavoro. Personaggi privi di una vita intima e privata. E poi il senso della ribellione, il coraggio di non fare la ‘cosa giusta’. L’occhio osservatore del grande fratello sarà presente ovunque come un monito onnisciente, con slogan della neo-lingua, che si confonderanno con slogan del nostro tempo moderno. Pubblicità del pensiero unico e pubblicità per futuri consumatori. Gli schermi, in ogni loro formato, già presenti in tutte le nostre ore del giorno, saranno sempre accesi e sempre in ascolto. Anche quelli del pubblico. In una grande orgia di immagini fuori controllo e ipnotiche, come quelle che, in maniera inconscia o ingenua, subiamo quotidianamente. Il passato è già futuro.
Trovo straordinario, poetico, e allo stesso tempo inquietante che l’unico luogo in cui Winston trovi la libertà di esprimersi sia su un diario cartaceo. Un’immagine dal forte significato metaforico. La carta ospita il pensiero libero di chi ha una visione del mondo diversa dalla massa. Non i social, non i media, non gli altoparlanti del mondo contemporaneo, ma la carta e la penna sono l’unica via d’uscita del pensiero libero. Nel romanzo gli uomini, se ancora tali si possono definire, privati di sogni e dignità personale, credono a tutto quello che gli viene detto. Fino a credere a quegli slogan aberranti che troneggiano ovunque: ‘la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza’. E mi chiedo, al giorno d’oggi, dal romanzo al teatro fino alla vita reale, quante di queste massime perverse non siano, in maniera più o meno evidente, adottate, volute, e strategicamente manipolate.
Corrado Accordino
Nuova produzione
di
George Orwell
regia
Corrado Accordino
casta in via di definizione
produzione
Compagnia Teatro Binario 7
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